Primo lotto Stampa

I primi lavori, iniziati il 9 Ottobre 1998 hanno riguardato il consolidamento statico dell’edificio destinato ad accogliere in un primo momento gli uffici sezionali, per poi passare alla ristrutturazione vera e propria. Ma ancor prima alpini dei Gruppi di Boccaleone, Campagnola, Celadina, Endine, Gorlago, Ponte Nossa, Serina e Trescore avevano provveduto a liberare i locali dalla “römeta” ed a preparare il cantiere. Mentre le penne nere dei Gruppi di Solza e Calusco hanno realizzato il “paramano” al primo piano, parete fatta con mattoni a vista distanziati da fessure geometriche. L’impresa completava il primo lotto nel novembre 2000.
I lavori hanno riguardato la ristrutturazione dei primi trecento metri quadrati, dove hanno trovato posto, provvisoriamente, gli uffici delle Sezione, trasferitisi nel dicembre 2000. A sistemazione ultimata questi locali saranno adibiti a museo, mentre gli uffici verranno collocati definitivamente in un’altra ala del fabbricato.
Durante la seduta del Consiglio Direttivo del 22 gennaio 2001 il nostro cappellano, padre Stefano, ha benedetto i locali, mentre l’inaugurazione ufficiale della nuova Sede è avvenuta a settembre, in occasione dei festeggiamenti per l’80° anniversario della Sezione. Nell’assemblea sezionale del 4 febbraio 2001 il presidente Gianni Carobbio, che ha ereditato dal suo predecessore Decio il compito di portare avanti i lavori della nuova Sede, ha voluto ringraziare in modo particolare la zona 4 “Isola nord” per la fornitura e messa in opera degli impianti di riscaldamento e sanitari; il Gruppo di Alzano Lombardo che ha provveduto alla posa dei pavimenti e dei rivestimenti; il Gruppo di San Pellegrino Terme che ha sostenuto le spese dell’impianto telefonico; la società Gewiss che ha donato tutto il materiale elettrico di sua produzione; la società Comelit che ha fornito pressochè gratuitamente il materiale per l’impianto citofonico; il Gruppo di Serina che ha donato la scala antincendio; i Gruppi di Barzana e Pontida che hanno realizzato gratuitamente i cancelli; i tecnici Tisi e Gatti che hanno redatto gratuitamente rispettivamente il progetto dell’impianto elettrico e di quello termotecnico; l’alpino Granelli, allora capogruppo di Campagnola, che ha messo in opera tutti gli impianti elettrici, aiutato per qualche tempo da Lavelli, capogruppo di Redona; l’alpino Aldeni che ha fornito e messo in opera i corpi illuminanti del primo piano; la zona 22 “Basso Sebino” che ha provveduto all’imbiancatura dei locali e alla verniciatura delle parti in ferro; a tutti gli alpini che con Marinoni hanno preparato ed effettuato il trasloco. I Gruppi del Basso Sebino e il Gruppo di Palazzago hanno offerto l’arredamento della sala riunioni. I Gruppi della Alta Valle Brembana hanno offerto una bellissima insegna in legno di castagno in un unico pezzo, dal peso di oltre 180 Kg e dalle misure imponenti (60 cm di altezza e 380 cm di lunghezza). Il Gruppo di Calcinate ha regalato un’aquila dal peso di oltre 40 quintali alta quasi 3 metri con un’apertura alare di 460 cm. Ha anche precisato che i lavori effettuati per il primo lotto e per altri interventi urgenti o connessi hanno un valore di almeno un miliardo di Lire, compresi gli oneri di urbanizzazione, gli allacciamenti e le varie pratiche. I costi sostenuti sono stati però decisamente inferiori – circa il 50 per cento – grazie al lavoro dei volontari ed alla fornitura di una parte dei materiali in modo gratuito o con forti sconti. Ha poi soggiunto: “Abbiamo pertanto compiuto solo un primo passo, anche se significativo e fondamentale, e ci attende ancora un lavoro lungo, impegnativo e costoso. E pertanto è necessario che continui il sostegno finanziario e di volontariato di tutti i Gruppi”. E questa volta la “casa” sarà veramente nostra e per sempre, cioè fino a che ci sarà la Sezione ANA di Bergamo. Una ragione in più per tutte le Penne nere di essere ancor più generose.

 

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