Alpino dell'anno |
La sezione di Savona, per celebrare il 50° anniversario di inizio attività dei suoi gruppi, ha indetto nel 1974 tale premio che viene assegnato all'alpino alle armi o in congedo "che abbia compiuto l'atto più meritevole dal punto di vista morale ed eroico".Anche la sezione di Bergamo ha avuto l'onore che dei suoi iscritti abbiano ottenuto questo importante riconoscimento.
2005 - Franco Pini (Gruppo di Valtesse / Valverde) “Alpino ed alpinista, volontario in Friuli, con una squadra raggiungeva nel 1980 in Kenia lo sperduto villaggio di Nyagwethe, immerso nella foresta e nella miseria.Volendo continuare a soccorrere questo popolo, al suo ritorno in Italia, con collaborazione degli alpini e della popolazione bergamasca raccoglieva e portava in Kenia gli aiuti destinati agli abitanti, e li aiutava a costruirsi un mondo migliore lavorando per diventare protagonisti della propria crescita e del proprio futuro di popolo libero e pacifico.Per merito e con guida di Franco Pini, nel corso di ventiquattro anni sorgevano un piccolo ospedale, un acquedotto lungo 5 km, le scuole (asilo infantile, elementari, professionale), una cooperativa agricola, una trattoria, due case d'accoglienza per i forestieri, la Chiesa, una mensa ed una biblioteca. 2002 - Lucio Piccardi (Gruppo di Dalmine) Capogruppo A.N.A. di Dalmine dal 1980 al 1990, particolarmente sensibile ai problemi dei disabili e delle loro famiglie, nel 1982 inizia con il suo gruppo la realizzazione di un Centro polifunzionale per la riabilitazione di soggetti portatori di handicap, ultimato e donato al Comune nel 1987 e affidato alla gestione dell'Unità Neuropsichiatria Infantile dell'ASL di Bergamo. Il centro comprende infermeria, gabinetti medici, locali per le attività singole, piscina, palestre, spogliatoi, uffici, centrale termica e servizi. 2000 - Pietro Merelli (Gruppo di Gorle) L'alpino Pietro Merelli adempie fedelmente e con entusiasmo agli obblighi militari. Congedato, si mette a disposizione dell'Associazione Alpini e diventa Capo Gruppo di Gorle e capo nucleo Protezione Civile A.N.A. Partecipa tra i primi alla realizzazione dell'asilo A.N.A. di Rossosch negli anni '94 e '95 con estenuanti turni di lavoro in loco. Risponde, senza esitazione, alla chiamata di soccorso ai terremotati in Armenia (1988) e viene colpito dalle precarie condizioni dei bambini disabili ospiti dell'orfanotrofio di Spitak, ove si recherà annualmente per portare denaro, viveri ed indumenti raccolti con tanto impegno. In particolare negli ultimi anni con altri alpini ha provveduto alla manutenzione degli immobili sempre senza alcun compenso, se non lo sguardo innocente e pieno d'amore dei bambini in difficoltà. Le ammirevoli doti di montanaro instancabile e di alpino solidale con il prossimo fanno di Pietro Merelli un vanto per la nostra Associazione e meritevole di un riconoscimento a livello nazionale. 1998 - Germano Fiorina (Gruppo di Gandellino) Di origine alpina, con elevate qualità alpinistiche, durante un'ascensione in alta montagna incontrava in un rifugio una comitiva di escursionisti bloccati dal maltempo. Cessata la forte perturbazione, accettava su richiesta di guidare il gruppo a valle su un percorso diverso da quello normale divenuto intransitabile. Nel superare un torrente in piena, con le dovute cautele e precise indicazioni, un escursionista scivolava nei vortici della corrente. Il Fiorina, incurante della propria incolumità, si gettava nelle acque turbinose nel tentativo disperato di salvarlo, ma veniva a sua volta travolto, rimanendo vittima della sua ardita generosità. Alla memoria di Germano Fiorina, con decreto del Presidente della Repubblica, è stata conferita la medaglia d'argento al valore civile. 1995 - Domenico Giupponi (Gruppo di Dalmine) Alpino ben noto per la completa dedizione alla sua Sezione e per la costante disponibilità verso l'Associazione Nazionale Alpini. La tenacia e la precisione nel suo lavoro lo fanno presto un elemento prezioso della Protezione Civile A.N.A. Partecipa alle operazioni in Armenia (1989) in soccorso alle popolazioni terremotate e poi si presenta pieno di entusiasmo a Rossosch (Russia, 1992) per contribuire alla realizzazione del grande asilo voluto a ricordo degli Alpini. Svolge anche proficua attività prima in Croazia e poi in Bosnia (1993) per l'assistenza ai profughi. Per la sua azione intelligente, in seguito all'alluvione in Piemonte (1994), viene nominato responsabile del Campo A.N.A. presso la scuola "Bovio" (AL). Bella figura di alpino vecchio stampo per l'alto senso del dovere e di esemplare padre di famiglia per la rettitudine di vita. 1988 - Gianfranco Rota (Gruppo di Calolziocorte) Agendo con semplicità, onestà e chiarezza, anche a costo di notevoli sacrifici personali, ha promosso e partecipato in questi ultimi anni a numerose iniziative del suo gruppo in campo associativo ed assistenziale. Di tali iniziative ha beneficiato in modo particolare l'istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori con sede a Milano, a cui è riuscito a procurare una utilissima dotazione tecnica e strumentale per numerosi servizi di diagnosi e cura: il tutto per un valore di oltre 300 milioni di Lire (circa 155000,00 Euro). Con la sua sensibilità, la sua forza nel concretizzare e soprattutto con la sua volontà di fare per donare agli altri è chiaro esempio che mettere in pratica l'altruismo, la generosità e la solidarietà, è l'essenza più viva dell'attuale spirito alpino. 1977 - Leonardo Caprioli Presidente della Sezione di Bergamo della Associazione Nazionale Alpini è di grande esempio per gli associati della Sezione che, su sua iniziativa e sotto la sua guida, in due anni di lavoro e sacrifici - nelle sole ore libere dopo le normali attività - hanno costruito la Casa di soggiorno e cura per handicappati di Endine Gaiano (BG). Il complesso, in attività, è capace di quaranta posti letto ed è provvisto di ambulatorio segreteria, palestra, piscina, cantina, lavanderia e stireria. Solidarietà, amicizia, generosità è quanto ha messo in pratica con i commilitoni bergamaschi ed a ben ragione sul frontespizio della casa è scritto: "... e gli Alpini dissero: donare vuol dire amare".
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