Il secondo lotto riguarda la ristrutturazione di altri seicento metri quadrati dove collocare i magazzini e altri locali della Protezione Civile. Nel marzo 2003 abbiamo preso atto delle difficoltà incontrate da circa un anno per fare approvare dall’Amministrazione Comunale il progetto di ristrutturazione ed anche constatato che queste difficoltà permanevano poiché quanto da noi proposto era in parziale contrasto con la Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore, che prevede per l’edificio la sola possibilità di interventi di restauro. Di conseguenza abbiamo deciso di rinunciare alla ristrutturazione e di ripiegare sul restauro, abbandonando nel contempo alcune soluzioni che, a seguito di un più approfondito ed aggiornato esame del problema, si sono rivelate auspicabili, ma non indispensabili per soddisfare in particolare le esigenze della Protezione Civile Sezionale. Per seguire questa soluzione ci siamo rivolti all’Architetto BIFFI - esperto in opere di restauro e buon conoscitore delle leggi e delle normative inerenti al nostro caso – che ha provveduto ad effettuare nuovi rilievi specifici per il restauro ed a redigere un nuovo progetto che contemperi le nostre esigenze con le limitazioni poste dal Piano Regolatore. L’Architetto e la sua collaboratrice Architetto CASSIA hanno lavorato alacremente ed hanno ottenuto dapprima l’approvazione del progetto da parte della Soprintendenza Regionale ai Beni Architettonici e successivamente i pareri favorevoli dell’A.S.L. e della Commissione Edilizia Comunale per l’aspetto paesaggistico. Infine l’Amministrazione Comunale ha rilasciato il Permesso di Costruire. Per decisione del C.D.S., i lavori, verranno condotti da nostri Volontari, per quanto possibile.Questa decisione ci consente di risparmiare, ma rende difficile per ora fare previsioni sulla durata dei lavori. Il Responsabile del cantiere è SCHIAVI, che si avvale di alcuni Capi Cantieri che si alternano ed operano sotto la guida del Direttore dei Lavori, Architetto BIFFI. I Volontari vengono forniti a turno dalle 4 Aree Geografiche della Sezione. Si è ritenuto inoltre confermare piena fiducia alla Commissione per il 2° Lotto ed esprimere alla stessa ed in particolare al Consigliere FERRARI, che ne è il Responsabile, il più vivo apprezzamento e ringraziamento per quanto hanno fatto. Si invita tutti gli Alpini della Sezione che ne abbiano la capacità e la possibilità a partecipare ai lavori e si sollecita i Gruppi – ed in particolare quelli che non vi hanno mai provveduto – a raccogliere contributi in denaro. Sono bene accetti anche contributi in materiali. Si è certi che con l’aiuto di tutti potremo procedere alacremente e con piena soddisfazione alla realizzazione della Casa di tutti gli Alpini bergamaschi, quale è la Sede Sezionale. Si ritiene interessante riportare una relazione storica approntata con notevole zelo da Ferrari. Il nostro fabbricato rurale è un tipico esempio delle costruzioni legate alla tradizione agricola della provincia di Bergamo e risale presumibilmente al XIV secolo. Presenta anche una torre di difesa caratteristica di quell’epoca che costituisce la componente architettonica più antica del cascinale. Le murature sono per lo più costituite da ciottoli di fiume posti in opera con la tecnica della spina di pesce, lasciati a vista. A partire dal XVII secolo all’impianto originario è stato aggiunto a nord un corpo di fabbricato realizzato con materiale vario, legato con malta. Subisce anche radicali interventi di trasformazione per rispondere alle nuove esigenze dell’agricoltura legate all’introduzione del baco da seta e all’esigenza di ospitare un maggior numero di famiglie. Risalgono a quel periodo le scale esterne ed i ballatoi in legno per raggiungere le stanze. Allo stato attuale l’edificio è in grave stato di abbandono, con parti fatiscenti ed obsolete, quali il tetto ed i solai in legno, le murature e gli intonaci esterni. Particolarmente degradate sono tutte le parti in legno, anche a causa delle abbondanti infiltrazioni d’acqua subite nel tempo. Particolarmente significative all’interno sono due coperture a volta, una a botte con lunette ed una a crociera. Uno dei ballatoi esterni risale ai primi del 1900 ed è in cemento armato, con montanti in ferro e barriere in legno. L’area porticata ad ovest risale al XVIII secolo ed è caratterizzata da pilastri in mattoni pieni, da solai in legno con travi perimetrali e da copertura in legno di abete, con capriate, tezzere, colmi, puntoni e travetti, con soprastante assito con coppi. L’intero complesso rurale ha subito nel tempo diversi interventi di manutenzione ed anche di sostituzione di parti strutturali che parzialmente ne hanno alterato le caratteristiche estetiche e formali. Il Piano regolatore Generale vigente assegna come tipologia d’intervento quella del restauro e pertanto dobbiamo conservare l’esistente nei suoi caratteri tipologici, strutturali, tecnomorfologici e formali e consente una destinazione d’uso compatibile. Una porzione dell’edificio è anche interessata al vincolo ambientale, in quanto dista non più di 150 metri dal corso d’acqua “La Morla”. L’obiettivo del nostro intervento è quello di recuperare il cascinale con metodi e modalità che non alterino le caratteristiche proprie del manufatto e ne rispettino il valore storico ed architettonico. Pertanto saranno conservati tutti gli elementi recuperabili, riproponendo per i rifacimenti indispensabili, le integrazioni e le sostituzioni l’impiego di materiali e di metodi d’intervento propri del cantiere artigianale. Il progetto prevede interventi di adeguamento tecnico - funzionale per soddisfare le nostre esigenze, in particolare di Protezione Civile. Si provvederà quindi al consolidamento strutturale, al restauro dei prospetti, al rifacimento di pavimenti, serramenti, intonaci interni ed alla realizzazione degli impianti tecnologici oggi inesistenti. In particolare è previsto il recupero di tutta la porzione porticata, per essere utilizzata come magazzino e deposito di materiale vari, dotata di una piattaforma montacarichi interna. I lati sopraelevati aperti verso il cortile verranno chiusi con grigliato in mattoni pieni e serramenti interni in legno. Al piano terra sono previste quattro porte basculanti, con battenti rivestiti con doghe in legno. La porzione del fabbricato principale, di più antica costruzione, verrà utilizzata per uffici vari della Protezione Civile, sala riunioni, foresteria e servizi igienici.
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