Casa vacanze per disabili In campo anche gli alpini Stampa

Piario: sarà pronto per l'estate il centro vicino al nuovo ospedale. Una sessantina le penne nere in cantiere, da tutta la Val Seriana.

 

L'obiettivo dell'inaugurazione nell'estate del 2011 è più vicino per la casa vacanze attrezzata per disabili che sta sorgendo a Piario, nell'area vicino al nuovo ospedale che il Comune ha destinato ad attività sociali e concesso in convenzione all'associazione Arpe di Albino, promotrice del progetto.

 

I lavori hanno, infatti, ricevuto un forte impulso grazie ai gruppi alpini dell'Alta Valle Seriana che, in accordo con i vertici della sezione, hanno sposato l'iniziativa e si sono messi all'opera in cantiere. Otto gruppi (Gandellino, Onore, Rovetta, Villa d'Ogna, Ardesio, Parre, Gandino-Leffe e i «padroni di casa» di Piario), per un totale di circa 60 persone, dai primi di ottobre a fine novembre si sono alternati ogni settimana, con il coordinamento del capogruppo di Piario, Daniele Trussardi, e sotto la guida del direttore dei lavori, Fabrizio Bratelli, per portare avanti la struttura, mettendo a disposizione complessivamente quasi 1.500 ore di lavoro.

Con la chiusura del cantiere per il periodo invernale e l'arrivo delle festività, si sono ritrovati attorno a un tavolo per la cena di ringraziamento organizzata dall'associazione nelle sale dell'ex «Casa dell'orfano» di Clusone. «C'è voluto coraggio per far partire questo progetto» ha sottolineato il presidente dell'Arpe, Armando Pezzotta, ricordando chi ha creduto sin dall'inizio nell'iniziativa, su tutti l'amministrazione di Piario e Enrico Bratelli, dell'omonima impresa di costruzioni. «La casa – ha spiegato – vuole promuovere l'autonomia dei disabili, che trovano difficoltà a spostarsi dai luoghi in cui vivono per la mancanza di strutture adeguate e la rigidità organizzativa delle tradizionali soluzioni turistiche. Sarà caratterizzata da elementi innovativi come il basso impatto energetico e la domotica, quell'insieme di tecnologie che consentono a chi ha ridotte capacità motorie e sensoriali di agire in modo maggiormente indipendente, ma avrà come cuore pulsante la volontà di costruire relazioni». «L'amministrazione – ha dichiarato il sindaco Pietro Visini – ha subito aderito alla proposta. La casa è stata la prima a partire su un'area destinata a scopi sociali che arriverà ad ospitare anche le sedi della Croce Rossa e dell'Avis, a supporto dell'ospedale». Non nasconde le difficoltà della sfida, che si regge esclusivamente sul volontariato e sulle donazioni. «Senza il terreno non sarebbe partita – evidenzia –. Bisogna credere nelle cose e noi lo abbiamo fatto, minoranze comprese. Il progetto ora si sta concretizzando, tanti hanno dato il proprio aiuto e l'impegno degli alpini è emblematico del fatto che lavorando insieme, mettendo ognuno del nostro, le idee si realizzano».

Tra gli altri, il progetto Arpe può contare su un contributo della Fondazione della Comunità Bergamasca, che lo ha selezionato nell'ambito dei propri bandi 2010, e sul supporto del Leo Club.

L'Eco di Bergamo - 27/12/2010