Alpini, legge alla Camera sul reclutamento federale Stampa

Incentivi ai volontari per valorizzare il legame con il territorio Fontana (Pdl): «Una proposta pilota. Spero che la sinistra la voti»


Una proposta per valorizzare il ruolo degli alpini nell'esercito e nella società civile rafforzando, in particolare, il legame con i tradizionali territori di reclutamento delle penne nere: questo l'obiettivo della proposta di legge presentata ieri mattina alla Camera per il voto finale e relativa agli «incentivi per favorire, nelle regioni dell'arco alpino, il reclutamento di militari volontari nei reparti delle truppe alpine». La proposta di legge, già approvata dalla Commissione difesa, dovrebbe ottenere il via libera definitivo della Camera tra oggi e domani.

 

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Alpini e territorio
La nuova legge, sottolinea Gregorio Fontana, parlamentare bergamasco del Pdl e componente del Comitato ristretto della Commissione difesa che ha seguito il provvedimento, «è il frutto di un'iniziativa congiunta tra Pdl e Lega. Il provvedimento legislativo mira a valorizzare il rapporto tra gli alpini e i tradizionali territori di reclutamento, utilizzare al meglio e mettere a disposizione nelle diverse realtà la grande esperienza accumulata dagli alpini; l'obiettivo è anche quello di incentivare i giovani a vivere un'esperienza nell'ambito della realtà degli alpini». In un momento nel quale si parla tanto di federalismo, prosegue Fontana, «gli alpini sono una sintesi straordinaria del federalismo che ci sta a cuore: da una parte sono radicati sul territorio, dall'altra sono una profonda espressione del senso e dei valori della patria». Le penne nere, sottolinea il parlamentare del Pdl, «incarnano oggi la capacità del nostro Paese di evolversi, di adeguarsi ai nuovi scenari internazionali, non solo non rinunciando alla propria identità, ma, anzi, facendo leva su di essa».
La proposta di legge prevede, tra l'altro, la possibilità di destinare gli aspiranti volontari ai reparti alpini ubicati nelle località più vicine a quelle di residenza, mentre ai volontari in ferma prefissata di un anno sarà riservata una corsia preferenziale per le domande di impiego nei reparti alpini. Regioni ed Enti locali potranno incentivare il reclutamento alpino riconoscendo ai volontari dislocati nelle loro aree benefici fiscali e quote riservate nei concorsi banditi nell'ambito dei settori della sicurezza e della protezione civile.


Il «brevetto di alpinismo»
Il provvedimento di legge prevede, inoltre, l'istituzione di un «brevetto militare di alpinismo», utile ai fini dei concorsi per il reclutamento dei volontari in ferma quadriennale, e l'istituzione di una riserva, costituita su base volontaria dall'Associazione nazionale alpini, che può essere mobilitata in caso di calamità naturale, a disposizione della protezione civile, delle autorità regionali, provinciali e comunali di protezione civile delle Regioni eventualmente colpite da disastro. Le proposta in discussione alla Camera prevede, infine, il riconoscimento all'Ana di un fondo di dotazione di duecentomila euro annui. Fontana, ricordando le perplessità sul provvedimento espresse dalle opposizioni relative, tra l'altro, a eventuali situazioni di disparità che si creerebbero rispetto ad altri Corpi delle Forze armate, ha osservato che «quella alla Camera è una proposta pilota: in futuro sarà possibile avanzarne anche altre per valorizzare altri Corpi. Non è discriminatoria, ma, anzi, apre la strada ad altri possibili interventi. Spero che la sinistra voti a favore superando obiezioni frutto di preconcetti sul federalismo e sulla valorizzazione delle identità territoriali».

 

Gianluigi Ravasio  - L'Eco di Bergamo 08/03/2011