Alla Wackernell in macerie la palazzina delle truppe alpine del «Tirano». La nostalgia di chi fece la naia lassù: «Se ne va un pezzo della nostra vita»
Gli alpini bergamaschi sono tutti concordi: con l'abbattimento della caserma di Malles in Valle Venosta un pezzo della loro storia alpina se ne va. La palazzina della «Sigfrido Wackernell» che ospitava le truppe alpine - tra cui migliaia di bergamaschi - è stata abbattuta dalla Provincia autonoma di Bolzano per creare alloggi per gli studenti della scuola superiore per gli sport invernali.
La caserma altoatesina è stata l'ultima sede del «Tirano» dal 1953, fino allo scioglimento definitivo del reparto nel 1991. Costruita fra il 1934 e il 1935, è stata sede del Battaglione «Tirano», per la prima volta, fino al 1943. Durante la seconda guerra mondiale ha ospitato la Guardia armata di frontiera (Gaf) e altri reparti. Attualmente una parte degli edifici è sede della Polizia e dei Carabinieri di Malles; un'altra è diventata un centro giovanile, a cui si aggiungerà lo studentato.
Nostalgia e ricordi
«Il pensiero della caserma mi provoca un tuffo al cuore» commenta Natale Bertuletti, consigliere sezionale dell'Associazione nazionale Alpini di Bergamo. A Malles è stato nel 1970-71 per il servizio di leva. «È un pezzetto della propria vita che si perde. Certo che dispiace, ma è l'inevitabile conseguenza dell'eliminazione della leva obbligatoria. Tre anni fa ho partecipato al secondo raduno del "Tirano", ho fatto visita alla caserma, mi sono emozionato. Anche a Glorenza non c'è più nulla. Al posto della caserma c'è il parcheggio di un supermercato», conclude Bertuletti con una punta di tristezza. Nel 2005 si è svolto il primo raduno del battaglione, al quale è seguita la nascita dell'Associazione Battaglione Alpini Tirano.
«Provo grande nostalgia, ti vengono in mente i giorni trascorsi lì. È stato un periodo importante della mia vita, dove ho vissuto i sentimenti di fratellanza e solidarietà che ho ritrovato nell'Ana» commenta Dario Frigeni, altro consigliere, ricordando la prima impressione avuta della caserma nell'ottobre del 1983: «Quando arrivavano le reclute, i "vecchi" lasciavano andare nel piazzale il mulo Rocco per spaventarli».
Dieci mesi intensi
Anche Remo Facchinetti, consigliere sezionale, ha svolto il servizio militare a Malles negli anni 1981-82: «La notizia dell'abbattimento non mi lascia indifferente. Ho vissuto lì 10 mesi di naia, allora le licenze non erano frequenti». In 10 mesi Facchinetti ricorda di aver trascorso a casa solo 25 giorni. «Quando ero in caserma, si usavano ancora i vassoi d'acciaio con gli scomparti in cui il cibo si raffreddava in pochi minuti, senza contare i mezzi che guidavo: camion e camionette antiquate». I ricordi sono tanti, a cui si sovrappongono quelli dell'ultima visita in Alto Adige. «Sono tornato 2 o 3 volte in quelle zone – aggiunge Facchinetti –, l'ultima tre anni fa con i miei genitori; ho potuto rivedere lo stemma nell'aiuola centrale, la garitta e il corpo comando».
Abbattimento inevitabile
La riflessione del generale Elio Carrara, segretario sezionale Ana, è meno emotiva: «Per chi ha svolto il servizio di leva la Wackernell è la "mia caserma" perché l'esperienza militare vissuta è stata unica; per chi come me era un professionista è meno forte l'attaccamento». Il generale è stato il penultimo comandante della brigata alpina «Orobica» negli anni dal 1988 al 1990: «In quegli anni il Tirano era alle mie dipendenze, mi dispiace che la Wackernell non ci sia più».
Se i ricordi sono belli, il generale Carrara sa essere molto realista: «È inevitabile che le caserme facciano questa fine. La prossima sarà quella di Silandro. Sono strutture lasciate vuote per la riduzione dell'esercito, ma anche perché si scelgono sedi più adatte. Non serve più controllare i confini come alla fine della Prima guerra mondiale quando sono state costruite queste caserme».
Laura Arnoldi - L'Eco di Bergamo 21/02/2011
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