Cessata l'emergenza in Friuli, gli alpini bergamaschi tornarono a rimboccarsi le maniche per la casa di Endine. Due cifre: 110 milioni raccolti dalla Sezione per il Friuli, 124 milioni per Endine, e la sottoscrizione alla fine del 1976 non faceva registrare alcuna "stanchezza". E così, l'11 giugno 1977 la Casa di Endine venne inaugurata da Bertagnolli e Caprioli alla presenza di migliaia di Penne Nere in festa. Da allora la Casa ha ospitato stabilmente dei ragazzi disabili. Dopo un avvio con alcune difficoltà, nacque il tandem "La Nostra Famiglia" e la Sezione, che ancora oggi porta avanti in modo egregio la gestione della Casa. Nello stesso anno il dott. Caprioli viene proclamato "Alpino dell'anno".Dopo di allora non si può certo dire che gli alpini bergamaschi siano rimasti con le mani in mano. La grande iniziativa di Endine fu il segno di un mutamento che continua ancora oggi. I Gruppi incominciarono a impegnarsi in iniziative a sfondo sociale. E' un fiorire di iniziative che è impossibile citare singolarmente. Ricordiamo per sommi capi l'acquisto e il dono di ambulanze e di apparecchiature sanitarie, la raccolta di fondi per il Centro Tumori di Milano e la Cardiochirurgia di Bergamo, l'istituzione di borse di studio, l'aiuto volontario per la sistemazione di monumenti e di edifici di valore storico e artistico, la collaborazione per creare parchi e impianti sportivi, l'istituzione di squadre antincendio e di pronto intervento e tante altre iniziative di carattere sociale e umanitario. Furono anni di grandi opere di solidarietà, ma anche anni in cui si tentò di ingabbiare la nostra Associazione, tant'è che "L'Alpino" pubblicò un'avvertenza che precisava: "Sono arrivate o possono ancora arrivare alle nostre sezioni e ai nostri gruppi richieste da parte di organi regionali tenenti ad ottenere preventivamente i programmi e le comunicazioni relative alle iniziative e manifestazioni promosse appunto da sezioni e gruppi. Paventando che fosse "la premessa della fine dell'autonomia dell'Associazione" si dispose che i gruppi e i presidenti non rispondessero alle richieste. Ancora una volta si ribadì l'autonomia dell'Associazione, che è sacra e non può essere subordinata a enti, istituzioni o ministeri. Un conto è collaborare con le istituzioni, altra cosa è esserne subordinati. Nel settembre 1979 si inaugura la grande croce sul Canto Alto.
L'impresa è stata "storica" per vari motivi, non ultimo il fatto che durante i lavori furono trovate le tracce dell'antica torre di epoca medievale. Intanto i vari Gruppi fanno a gara nel raccogliere fondi al fine di garantire il funzionamento della Casa di Endine. All'inizio del 1980 la Sezione dà inizio ai lavori per la realizzazione di tredici mini alloggi per anziani a Redona. Le attività dei Gruppi non conoscono requie, con il pieno appoggio delle amministrazioni locali e il consenso della gente. L'anno si chiude con l'annuncio del terremoto in Irpinia. Al primo richiamo gli alpini di Scanzorosciate, seguiti nei mesi successivi da altri Gruppi, fecero zaino in spalla, dando l'avvio alla costruzione del "Villaggio Bergamo", per dare un primo ricovero ai senza tetto del nuovo cataclisma. Anno dopo anno siamo arrivati al 1981 e sono sessanta per la nostra Sezione; anni portati egregiamente. Tutto è un fervore d'iniziative per festeggiare alla grande il prestigioso traguardo e la Sezione da alle stampe un pregevole opuscolo che illustra i sessant'anni della sua storia. I festeggiamenti del 60° si svolsero l'11 e il 12 luglio. Nella mattinata di sabato era presente l'intera Brigata Orobica per il solenne giuramento del Battaglione Reclute presso il campo sportivo militare "Gen. Utili". Nel pomeriggio la cittadinanza fu allietata da numerose fanfare alpine che tennero concerti nei vari rioni della città; nella serata si tenne un concerto in Cittadella con la partecipazione di ben cinque cori alpini. Infine, alla domenica, la grandiosa sfilata per le vie cittadine con la partecipazione di oltre quindicimila Penne nere. Finita la grande festa, è subito tempo di rimboccarsi le maniche. E gli alpini, come al solito, non si fanno certo pregare. Si danno gli ultimi ritocchi alla Casa per Anziani di Redona, inaugurata con grande concorso di folla nell'ottobre 1982. Intanto in quel di Dalmine gli alpini della zona danno inizio ai preparativi per la realizzazione di un Centro riabilitativo per handicappati. E' l'anno in cui tornano nella bergamasca per esercitazioni gli alpini in armi dell'Orobica. Giunte a piedi da Silandro, la 33a e la 39a batteria del Gruppo Bergamo impiantarono il campo nella pineta di Clusone.
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