Alla guida della Sezione viene eletto il dott. Enzo Crepaldi, il presidente galantuomo, che con la sua bonomia e la sua signorilità saprà farsi amare da tutti i suoi alpini. Su “Lo Scarpone Orobico” del gennaio-marzo 1985 apparve la notizia che l’Adunata nazionale nel 1986 si sarebbe tenuta a Bergamo. Le prime attenzioni riguardarono il monumento all’Alpino che mostrava qualche acciacco, delle lastre si stavano staccando e la roggia minava il piazzale circostante. Mentre fervevano i preparativi, incominciò una serrata azione nei confronti del Comune perché rimettesse tutto a posto. La città del Presidente nazionale non poteva fare brutte figure. E non ne fece. È stata una delle più belle adunate nazionali degli alpini, sia per partecipazione che per esiti. Si calcola che davanti alle tribune siano transitati qualcosa come 150.000 alpini, mentre un numero ancora maggiore ha fatto ala al corteo.
La sfilata è stato il momento culminante di una riuscitissima adunata, che ha dimostrato come Bergamo, di solito descritta come una città un po’ chiusa, riservata nei suoi sentimenti, sia di cuore grande e generoso. Ha accolto gli alpini come fratelli, ha dato loro piena ospitalità, venendo ripagata da un entusiasmo genuino e sincero. Il presidente Enzo Crepaldi, con il consiglio direttivo al completo, sfila alla testa di 15.000 penne nere e ben 228 gagliardetti. Alcune interessanti novità caratterizzarono l’imponente sfilata: il passaggio di tre grandi autoarticolati che portavano pesanti ‘containers’ dell’ospedale da campo, che fece la sua prima comparsa proprio in tale occasione; e la partecipazione alla manifestazione delle rappresentanze delle truppe da montagna dell’Austria, della Francia, della Germania e degli Stati Uniti. Quindi un’adunata storica oltre che memorabile.
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