Un fausto incontro Stampa

Eravamo nel gennaio del 1991 quando Ezio Nespoli decise con alcuni amici di ricostituire il Gruppo Alpini di Boccaleone, scioltosi nel 1986. Ma un Gruppo senza “casa”, visto che si tratta di alpini, è come un mulo senza basto. Quindi prima giusta preoccupazione fu di trovare nella zona un ambiente da destinare a sede del costituendo Gruppo. Incominciò quindi a percorrere il rione in lungo e in largo, ad interrogare gli abitanti sull’esistenza o meno di ambienti idonei e disponibili allo scopo. In questo lavoro di ricerca ebbe la fortuna di incontrare il dott. Signorelli che gli segnalò l’esistenza di un grande cascinale, sito in via Gasparini, di proprietà della N.D. Anna Maria Astori, della quale egli era amministratore. Perciò fu facile e piacevole incontrare la gentile signora, donna nobile di sentimenti e di lignaggio, piena di brio e acuta di mente.
Nespoli le parlò degli Alpini, dei loro ideali, delle molteplici attività svolte a favore delle comunità locali e in soccorso delle popolazioni colpite da calamità naturali, degli interventi di protezione civile e di salvaguardia ambientale. Le illustrò come con alcuni amici volesse ricostituire in Boccaleone il Gruppo Alpini, un tempo molto attivo. Per poter concretizzare l’idea però aveva bisogno di un grande aiuto: avere a disposizione un paio di ambienti nel cascinale di sua proprietà, posto in via Gasparini. La signora Anna, come era amichevolmente chiamata dagli Alpini, molto sensibile ai temi trattati, si entusiasmò, incominciò ad interessarsi delle iniziative delle Penne Nere, provò subito stima e affetto e decise di aderire alla richiesta.