Il 24 maggio 1945 il commissario nazionale dell’ANA, S.E. Marcello Soleri, diramò una circolare a tutte le Sezioni nella quale era espressa l’esultanza degli alpini per la liberazione di tutto il territorio nazionale. “Con la liberazione dell’Italia del Nord, l’Associazione deve risorgere in tutte le sue 83 Sezioni”. Contestualmente venne diramato il progetto di Statuto. Chi fu il destinatario di tale circolare in quel di Bergamo non si sa, anche se è facile immaginare che non poteva che essere il prof. Pietro Guaitani, già presidente sezionale e membro del consiglio nazionale. Si hanno nuovamente notizie certe della Sezione di Bergamo all’inizio del 1946, infatti è tra quelle che al 30 aprile risposero all’appello delle Sede nazionale, che nel frattempo era tornata a Milano. Nella sua prima seduta ufficiale, avvenuta il 20 ottobre 1946, ovvero l’assemblea dei presidenti di sezione, risulta presente anche Bergamo.
Nella successiva votazione del Comitato Centrale provvisorio, in attesa dell’assemblea dei delegati, venne eletto anche Pietro Guaitani in rappresentanza di Bergamo. Nomina che verrà confermata il 23 aprile 1947, giornata storica della rinascita dell’ANA con la prima assemblea generale dei delegati. Altra tappa di rilievo lungo il cammino della rinascita fu il 27 aprile 1947, data che vide l’uscita del primo numero del dopoguerra de “L’Alpino”. Nello stesso anno rinacque ufficialmente la Sezione di Bergamo con il prof. Guaitani presidente; fanno parte del direttivo Vittorio e Antonio Leidi, Mario Guaitani, il rag. Aiolfi, il rag. Giovanni Magri, l’avv. Giovanni Rinaldi e l’immancabile Ernesto Vedovati. Nello stesso anno la Sezione si trasferisce in piazza Dante dove resterà fino al 1960.
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