Il ’48 segnò la ripresa delle Adunate nazionali. L’ultima si era svolta a Torino nel giugno 1940, vigilia dell’immane conflitto. Era tempo, dunque, che la grande famiglia si ritrovasse per rinverdire la tradizione, per riconfermare il forte insopprimibile richiamo della penna. Gli alpini si dettero appuntamento a Bassano del Grappa il 3 e il 4 ottobre. Il 1949 è segnato da un grave lutto. A soli 57 anni, il 22 giugno muore a Foresto Sparso, stroncato da un infarto, il col. Gennaro Sora, il mitico “Capitano del pack”. Nello stesso anno alla guida della Sezione venne eletto il dott. Giovanni Gori, che resterà in carica per un ventennio, mentre il dott. Antonio Leidi assunse la carica di consigliere nazionale. L’anno successivo, nel 1950, la Sezione istituì la fondazione “Gennaro Sora”, le cui rendite serviranno a premiare annualmente due alpini alle armi, e il “Trofeo Gennaro Sora”, gara sciistica a staffetta, che si disputa ancora oggi. Venne pure costituito l’Ufficio di Assistenza con lo scopo di aiutare i soci a svolgere le pratiche di pensioni di guerra, di concessioni di croci al merito di guerra, di assegnazione del cavalierato di Vittorio Veneto. Contestualmente riprese la formazione e l’attività dei vari Gruppi, interrotta durante il periodo bellico.
Nel ’53 risorge il 5° Alpini e si forma la Brigata Orobica. Il Presidente dell’Amministrazione Provinciale, Mario Buttaro, nell’occasione consegnò in forma solenne al gen. Farello, comandante della Brigata Orobica, il labaro con i simboli dello stemma della nostra provincia: l’aquila e il camoscio. Il presidente della Sezione, dott. Gori, nel salutare il generale Farello e tutti i militari intervenuti alla cerimonia, assicurò che ogni anno gli alpini bergamaschi avrebbero avuto un incontro a Merano con gli alpini in armi. Nacque così la “Festa del bocia”. Nel 1954 si ricorda l’inaugurazione del monumento al Battaglione Edolo e la scalata del K2, colosso Himalayano ancora inviolato. Dei tredici membri della spedizione, ben otto sono alpini, tra cui Walter Bonatti, nato alpinisticamente in quel di Bergamo, a Semonte, e formatosi sulle guglie dell’Alben. E’ anche l’anno della tragedia del Passo Gavia con la morte di 18 alpini, fra cui Antonio Lena di Bagnatica. Si arriva così al 1955, anno in cui rinacque “Lo Scarpone Orobico”, sotto la direzione dell’avv. Giovanni Rinaldi, avendo come redattore capo Carlo Bellazzi.
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