Sboccia Belfiore Stampa

Il 1998 è stato inoltre un anno ricco di attività. A maggio 40 volontari della nostra Sezione sono ad Episcopio di Sarno, semisepolto da una fiumana di fango. Si fanno apprezzare per la loro poliedrica abilità e inesausta attività lavorativa, anche se l’impatto con la gente non è dei migliori. A Ponte Selva Gruppi dell’Alta e Media Valle Seriana, della Val Gandino e della Val Calepio eseguono lavori di ristrutturazione del padiglione “Scuole e biblioteca” della Casa dell’Orfano. Il complesso - fondato nel 1925 da mons. Giovanni Antonietti, cappellano militare, nobile figura di alpino - ha ospitato durante gli anni più di 20.000 orfani di guerra. Ora la sua destinazione è mutata, perciò le opere hanno riguardato l’intero fabbricato che è stato trasformato in centro di accoglienza polifunzionale. Ma l’opera che ha impegnato maggiormente le penne nere bergamasche ha riguardato la frazione Belfiore di Foligno. Dopo l’intervento nelle giornate dell’emergenza, l’ANA ha raccolto e vagliato le varie richieste di interventi da parte dei comuni colpiti dal terremoto e le ha proposte alle varie Sezioni. Bergamo ha scelto di ripristinare la Sede della Filarmonica di Belfiore, una vera scuola di musica, per la sua valenza sociale di aggregazione della popolazione dei centri più colpiti dal sisma in comune di Foligno. La ricostruzione è stata possibile grazie al contributo di 100 milioni del comune di Bergamo, ai contributi raccolti dalla Sezione e alle donazioni di materiali in corso d’opera. Dall’inizio di luglio fino a metà ottobre circa 180 volontari si sono alternati in turni di una settimana. E’ stata una stupenda gara di solerzia e maestria. Tutto sotto la guida di Demetrio Marinoni, coadiuvato dai vari responsabili succedutisi nel cantiere. Ecco alcuni numeri: volontari: 178 – turni settimanali: 14 – giornate lavorative: 1.058 – ore lavorative: 10.700 – valore dell’opera: 500 milioni. Inaugurazione il 29 novembre 1999Ma, pur operando per gli altri, gli alpini non dimenticano la propria casa e iniziano i lavori per la nuova sede. All’impresa si alternano, per i lavori più semplici, i volontari. I lavori da fare sono molti, i soldi che occorrono sono il doppio, le pastoie burocratiche, compresa la legge 626, sono il triplo, ma gli alpini bergamaschi non demordono. Vogliono una sede tutta loro e l’avranno. Questa volta dovrebbe proprio essere quella definitiva.